Ha solo 4 mesi il bimbo entrato in coma per sospetta sindrome da scuotimento e ricoverato ormai da un mese nel reparto di Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale della donna e del bambino di Verona. La sua vita è appesa a un filo, ma se anche sopravvivesse i danni cerebrali riportati sono gravissimi, come dichiarato dai medici secondo i quali “un forte scuotimento avrebbe innescato un versamento intracranico”.
Il bambino era stato portato all’ospedale di notte di circa un mese fa. I genitori, arrivati al Pronto soccorso pediatrico avevano detto soltanto che il bambino si era svegliato nel cuore della notte piangendo. Non era caduto, non aveva preso qualche botta. Viste le condizioni gravissime del piccolo è iniziato il sospetto che il bambino potesse essere stato scosso troppo violentemente e i medici, come da protocollo, hanno avvertito la polizia che ora sta conducendo le indagini. La famiglia non è una famiglia problematica, di certo i genitori, se sono loro ad aver scosso il bimbo, non avevano la minima idea del rischio a cui lo stavano sottoponendo.
Questo è il grande problema della Shaken Baby Syndrome, una delle forme più gravi di maltrattamento fisico del neonato e del lattante, il fatto che è pochissimo conosciuta. Non essendo nei lattanti ancora completamente sviluppata la muscolatura del collo, bastano pochi scuotimenti eccessivamente vigorosi perché il contenuto della cavità del cranio (cervello, cervelletto e midollo allungato) vada incontro a rapida accelerazione e decelerazione con trauma contusivo contro la scatola cranica, lesione dei nervi e rottura dei vasi sanguigni con emorragie. In breve, danni gravissimi e irreversibili.
“Quando si tratta di maltrattamento infantile è fondamentale informare” Ricorda Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia Terre des Hommes, il primo ente in Italia a lanciare la campagna #NonScuotelo per informare e sensibilizzare su questa gravissima sindrome “L’esperienza della campagna #NonScuoterlo ci conferma che spesso comportamenti estremamente dannosi per i piccoli sono conseguenza di scarsa informazione, piuttosto che frutto di una reale intenzione di nuocere al bambino.”
Partendo dagli ospedali pediatrici, dove sono state distribuite migliaia di brochure e dove viene proiettato in loup il video spot della campagna, passando dagli insegnanti degli asili nido, fino ad arrivare ai corsi preparto e a incontri pubblici per la cittadinanza la campagna #NonScuoterlo è stata rilanciata quest’anno grazie anche al sostegno di Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Foto di Charles Eugene su Unsplash
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